Con approccio ecologicosi intende un modo di vivere e lavorare con i cavalli che mette al centro la relazione con l'ambiente. Non si tratta di allevamento o di sport, ma di cura reciproca tra animali, territorio e persone. I cavalli possono essere protagonisti della rigenerazione del paesaggio, la loro presenza contribuisce a restituire equilibrio a luoghi abbandonati. Si può definire un'agricoltura leggera, basata sull'ascolto e la coesistenza: si sostituisce al mero utilizzo del territorio una custodia attiva e partecipazione ai processi vitali della natura. Questo fare ecologia attraverso presenza, corpo, movimento e relazione si traduce in azioni concrete:
recuperare terreni e pascoli invasi dal bosco, lasciando spazio a ecosistemi preziosi come i "prati magri" e favorendo la salute del suolo.
riaprire e mantenere sentieri come linee non solo di passaggio ma anche di memoria, dove si intreccia tempo libero, atletismo, storia e lavoro.
promuovere un abitare rurale consapevole e rispettoso, fondato sulla presenza e cura del luogo.
valorizzare la biodiversità attraverso pascoli estensivi e controllati, per mantenere equilibrio tra spazi aperti e crescita del bosco, favorendo habitat per specie animali e vegetali.
IL VIAGGIO LENTO
Il viaggio lento consiste nel muoversi nei luoghi camminando o con mezzi lenti, concentrandosi sull'immersione sia nella dimensione naturale che culturale. I grandi pensatori sviluppavano le loro idee camminando, chi nei giardini dei licei come Aristotele, il peripatetico, chi in vite erranti come Diogene, arrivando al rappresentante per eccellenza Thoreau. Non che nel viaggio lento ci sia solo riflessione ed astrazione, c'è sicuramente molta più avventura che in viaggi rapidi, veloci e superficiali: si pensi semplicemente alle imprese dei grandi esploratori, sarebbero vuote di significato ed emozioni se fossero avvenute dal finestrino di un aereo. Nei nostri viaggi lenti, che avvengono a cavallo ma anche a piedi, cerchiamo di mantenere la stessa consapevolezza per un insieme di esperienze da vivere profondamente.
APPROCCIO ETOLOGICO
Facciamo tesoro di diversi insegnamenti, correnti ed esperienze, ponendo attenzione particolare agli studi di etologia equina.Attraverso la conoscenza e il rispetto, emerge la possibilità di scambio tra uomo e cavallo.
gestione naturale
La gestione si ispira all'habitat originario dei cavalli per garantire salute fisica e psichica:
ampi spazi, che garantiscono movimento e stimoli ambientali;
abbondanti risorse, erba dalla primavera all'autunno e fieno d'inverno. Sono sempre disponibili per evitare competizione, stress e patologie;
socializzazione, i cavalli vivono in branco che garantisce sicurezza, trasmissione di conoscenze e abilità, affetto e vicinanza.
comunicazione non verbale
La natura del cavallo è sociale e possiede regole di comunicazione, per trasmettere informazioni, stati d’animo, fare richieste ed accoglierle. Rifiutiamo il paradigma del cavallo come mero esecutore di richieste del “cavaliere". Per costruire e mantenere la relazione con il cavallo, bisogna lavorare su di sé: adattarsi ad nuovo linguaggio, e così riscoprire caratteristiche comunicative innate, profonde e nascoste, un nuovo rapporto con il proprio corpo. Con questa premessa, abbiamo selezionato cinque principi:
fiducia, assumere il ruolo di guida sicura corrisponde all’essere autorevole, assumere un ruolo dominante corrisponde all’essere autoritario. La fiducia è il fattore discriminatorio. Sulla fiducia reciproca si fondano relazioni flessibili e non rigide gerarchie;
trasparenza, perché la comunicazione sia efficace, dev’essere chiara. Significa sia stabilire un contatto con il proprio corpo e coordinare pensieri e movimenti, sia imparare ad accettare e gestire insicurezza, dubbio ed errore; accogliere le emozioni e controllare in modo razionale;
disponibilità, la comunicazione non è unilaterale ma deve fondarsi sullo scambio: fatto di richieste, ascolto, sensibilità, attenzione;
armonia,rispetto dei ritmi e dei tempi, della natura, di sé e degli altri;
flessibilità, saper riconoscere e cogliere le occasioni di apprendimento e crescita senza porre resistenze a errori e rifiuti di sé e degli altri.
attività
Cerchiamo di proporre attività non solo pensando al nostro interesse, ma anche ai bisogni del cavallo.Per questo alle attività da terra, che mantengono allenate la comunicazione e l'interazione positiva tra uomo e cavallo, affianchiamo uscite in campagna. Nelle passeggiate, escursioni e nei trekking si risponde in particolare ai bisogni esplorativi dell'animale. L'esplorazione avviene su due livelli:
spaziale, stimolando la curiosità e la capacità di affrontare gli stimoli di ambienti nuovi;
sociale, supportando la sicurezza di sé, la fiducia nell'altro, le competenze comunicative.